Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e i segretari generali liguri delle organizzazioni sindacali confederali Maurizio Calà (CGIL), Luca Maestripieri (CISL), Mario Ghini (UIL) hanno sottoscritto oggi il protocollo per la partecipazione e il confronto nell’ambito del PNRR e del piano nazionale per gli investimenti complementari approvato dalla Giunta la scorsa settimana: in questo modo si istituiscono i tavoli periodici di lavoro tra Regione Liguria e le sigle sindacali che garantiranno un confronto costante tra le parti in questa fase di attuazione del PNRR.
“Il PNRR è una straordinaria occasione per la Liguria e per tutto il Paese, da sfruttare appieno per dare ulteriore forza alla ripartenza della nostra regione – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – La strategia della Liguria è sempre stata quella del confronto e della collaborazione per approfondire e delineare le prospettive legate al PNRR e ai fondi strutturali, con uno sguardo alle potenziali ricadute sul territorio e alle opportunità del Piano. Oltre a questo gli assessori della Giunta hanno convocato e svolto numerosi tavoli tematici sulle materie di competenza del PNRR finalizzati a coinvolgere appieno la realtà territoriale ligure nella definizione delle iniziative previste dal PNRR rilevanti per il nostro territorio. La firma di oggi va in questa direzione: vogliamo portare avanti e incrementare quello spirito di collaborazione che ci ha permesso di spiccare nel panorama nazionale, dando ulteriore forza a turismo, high tech, manifattura, portualità, crociere e logistica, settori trainanti della nostra economia”.
“Il protocollo siglato in Regione pone le basi per un proficuo confronto tra Cgil Cisl Uil e Amministrazione circa l’utilizzo delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano Nazionale per gli investimenti complementari – così Maurizio Calà, Luca Maestripieri, Mario Ghini, rispettivamente Segretari Generali di Cgil Cisl Uil Liguria, a commento del testo firmato oggi e che ricalca il dispositivo sottoscritto a livello nazionale nel dicembre scorso – Il protocollo definisce la costituzione di tavoli di settore e territoriali, ne determina la composizione e disciplina i tempi di rendicontazione dell’Amministrazione in merito alla realizzazione del progetti – sottolineano i Segretari – Attraverso la sua applicazione sarà possibile confrontarsi in via preventiva con l’Amministrazione, in particolare sui temi propri del sindacato a partire dalle ricadute occupazionali nei diversi settori, i profili professionali coinvolti, l’occupazione femminile e dei giovani – e concludono – L’utilizzo delle risorse europee e nazionali comporta anche una grande responsabilità sociale perché uno degli obiettivi è quello di aumentare la qualità e la quantità dei servizi alla popolazione a partire da sanità, mobilità e inclusione sociale”.
Ciascun tavolo sarà convocato con regolarità e potranno essere invitati i rappresentanti delle amministrazioni. Gli incontri si concentreranno sull’attuazione degli interventi e dei progetti di investimento, sulle riforme settoriali, sulle ricadute economiche e sociali, sugli effetti sulle filiere produttive e industriali, ma anche l’impatto diretto e indiretto sui territori e i vari settori socioeconomici, con una particolare attenzione sulle ricadute riguardanti le condizioni di lavoro e l’occupazione.
Oltre a questo, i tavoli si concentreranno sul monitoraggio della transizione digitale ed ecologica, sull’occupazione giovanile e femminile, sulla coesione territoriale e sull’inclusione sociale con specifico riferimento alle persone fragili, con disabilità e non autosufficienti.
I momenti di confronto approfondiranno il tema dell’utilizzo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale complementare anche in relazione agli interventi previsti dai Fondi strutturali e di investimento europei e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. In particolare si tratteranno i temi delle politiche necessarie ad assicurare processi di riconversione (come automotive, energie rinnovabili, siderurgia, economia circolare, digitalizzazione e sistemi di reti di telecomunicazioni, Pubblica amministrazione) con particolare riferimento alle politiche industriali.