Apprendiamo dalla stampa che il bando per l’Ospedale degli Erzelli è andato deserto. Abbiamo molte riserve sull’operazione che rischia di svuotare la Sanità Pubblica, riducendo le possibilità di accesso, soprattutto a chi ha più difficoltà. In data 19 aprile 2019, ALISA pubblicava sul suo sito internet una prima “Comunicazione inerente la realizzazione e gestione dell’Ospedale del Ponente genovese in località Erzelli”. In data 28 giugno 2019, sempre ALISA annunciava una “Proroga dei termini di presentazione delle proposte” per favorire una più ampia partecipazione degli operatori interessati. Dal momento che il bando è andato deserto, non vorremmo che si finisse in un circuito poco virtuoso: cioè che, per invogliare i privati ad investire, la Regione fosse costretta a concedere ulteriori vantaggi a chi verrà peggiorando le condizioni di lavoro del personale e la qualità del servizio ai cittadini. Confermiamo che l’ospedale di ponente va fatto, ma quali garanzie ci sono che la scelta della Regione di affidarsi ai privati possa migliorare le condizioni di salute dei genovesi e dei liguri? Siccome la storia insegna che le privatizzazioni in sanità si fanno con i soldi pubblici, non vorremmo che se dovessero aumentare le risorse necessarie a realizzare l’ospedale degli Erzelli contemporaneamente si riducessero quelle disponibili ad investire su una sanità del territorio che è fondamentale per garantire il diritto alla salute in una regione che è la più anziana d’Italia.
Federico Vesigna, Luca Maestripieri, Mario GhiniSegretari generali di Cgil – Cisl – Uil Liguria