L’ultimo studio realizzato dalla Uil nazionale mette a confronto le ore di Cassa Integrazione di ogni provincia italiana nel periodo gennaio-ottobre dal 2019, ultimo anno prima della pandemia, fino al 2022.
Se non spaventa il balzo di ore di CIG per il 2020 e il 2021, anni devastati dall’impatto del virus e nei quali il sindacato si è battuto in prima linea per impiegare al massimo gli ammortizzatori sociali, è interessante analizzare il rapporto tra il 2019 e il 2022, primo anno di uscita dal periodo dei lockdown.
In Liguria, come in gran parte d’Italia, le ore di CIG del 2022 sono ancora sensibilmente superiori a quelle pre pandemiche, segno inequivocabile che ancora troppe aziende ricorrono agli aiuti statali anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria.
In particolare, La Spezia è la provincia dove questo divario è più ampio con un monte orario di CIG superiore del +265,4% rispetto al 2019, seguita da Imperia (+56,2%), Savona (+20,4%) e Genova (+12,8%).
“Questo purtroppo dimostra che pur avendo dei dati occupazionali positivi la crisi continua ad essere presente nella nostra regione in quasi tutti i settori e in tutte le province – commenta il segretario generale della UIL Liguria Mario Ghini – per questo è necessario affrontare la questione occupazionale non solo per comparto ma più complessivamente per interi settori economici” conclude.