Il Comitato Permanente della Resistenza della Provincia di Genova celebrerà il 1 febbraio 2020 alle 10,30 i 75 anni dall’Eccidio di Castellaccio dove fu trucidato un gruppo di partigiani genovesi. Proprio per ricordare quei tragici eventi e preservarne la memoria, nel 2015 la Uil di Genova e della Liguria volle ripristinare le lapidi dedicate ai partigiani che per la libertà e la democrazia morirono. Sabato 1 febbraio sarà Fabio Servidei, segretario organizzativo Uil Liguria, a tenere l’orazione ufficiale.
Nella foto la giornata di inaugurazione della lapide ripristinata dalla Uil di Genova e della Liguria (GENOVA, 23 APRILE 2015).
Un po’ di storia
All’alba del 1° febbraio 1945 sei partigiani, dopo essere stati prelevati da una squadra di Brigate nere dal carcere di Marassi, dove erano detenuti, furono trasportati sulle alture di Genova, nella zona del Righi, per essere fucilati. La condanna a morte era stata sentenziata il 29 gennaio da un Tribunale militare straordinario della Rsi che aveva sede nel palazzo Ducale, che oltre ad accusare i prigionieri d’intelligenza col nemico e di appartenenza a formazioni di ribelli, aveva cercato di screditarli, addebitando loro anche una serie di reati comuni. Il reparto delle Brigate nere incaricato dell’esecuzione, sistemati i prigionieri su un camion, si diresse verso la zona del Forte Castellaccio del Righi, che era un’area militare presidiata da bersaglieri e dai “Risoluti “della X Mas interdetta ai civili, che era stata scelta come luogo per l’esecuzione. Giunti sul posto i fascisti scortarono i condannati sul piccolo prato, sotto il vecchio ponte levatoio di via Peralto dove, dopo aver collocarono sei sedie prelevate nella chiesa del vicino convento delle Suore Crocifisse, fecero sedere i condannati fucilandoli alla schiena.