Il Covid insiste su tutto il territorio regionale, il nuovo dpcm è entrato in vigore, quindi si sono affacciate nuovamente grandissime incertezze per la ristorazione collettiva, in particolare per la ristorazione scolastica e ospedaliera. I comparti sono già stati messi a dura prova nei mesi scorsi: gli ammortizzatori sociali stanziati sono risultati insufficienti e sono ancora parzialmente attesi da lavoratori e lavoratrici di questo settore. Per la Uiltucs soprattutto le committenze dovranno garantire misure di sostegno al lavoro e il monitoraggio dello stato di salute di tutti gli addetti coinvolti. “Occorrono tavoli di confronto da subito, una regia permanente che coinvolga confederazioni sindacali e categorie – spiega – spiega Eugenio Iaquinandi, coordinatore regionale ristorazione collettiva Uiltucs Liguria – Stiamo assistendo in tutte le città della Liguria ad un aumento dei focolai e, certamente, il personale della refezione scolastica e ospedaliera non è esente dal rischio interno e esterno. Le imprese adottano misure contenitive come previsto, ma forse sono insufficienti per affrontare la portata dell’attuale emergenza. Tuttavia la preoccupazione maggiore è rivolta all’incertezza della garanzia reddituale per questi lavoratori”.Oggi l’invito che la Uiltucs rivolge alle committenze pubbliche è di non correre ai ripari all’ultimo momento. “Già da oggi vanno messe in campo strategie a medio e lungo termine per scongiurare il rischio di tenuta occupazione e di mancato reddito – conclude Iaquinandi – Il rischio di rivivere le difficoltà dei mesi passati è concreto e, questa volta, il periodo che ci aspetta prima della fine dell’emergenza è nettamente più lungo. Occorre arrivare preparati alla ripartenza c’è stato, il sindacato non ha fatto altro che sollecitare le committenze. Purtroppo senza ritorni. Forse qualcuno ha pensato che il Virus potesse sparire? Non certo il sindacato! Oggi si rischia di pagarne le conseguenze”.Anche il commercio quotidiano assicurato da bar, ristoranti e alberghi vivono una situazione disperata, così come le mense industriali nei vari cantieri, e per i quali chiediamo le stesse garanzie e gli stessi tavoli di confronto alla nuova Giunta regionale.