Genova, 24 marzo 2020. Prosegue il monitoraggio del sindacato nei luoghi di lavoro che sono a contatto con pubblico e utenza. Con l’ultimo decreto il Governo ha assunto decisioni che hanno determinato la chiusura di imprese non strategiche nel nostro Paese, sebbene molti settori siano stati lasciati fuori, come denunciato a gran voce dai sindacati. In quelli seguiti da Fisascat Cisl e Uiltucs Uil operano lavoratrici e lavoratori impiegati nelle aziende che sono state ritenute strategiche: vendita di generi alimentari, vigilanza privata, farmacie, colf e badanti, operatori delle case di riposo, vendita all’ingrosso, operatori addetti alle pulizie e alla sanificazione, addetti ai laboratori di analisi.
“Purtroppo riscontriamo che in molte strutture le lavoratrici e i lavoratori sono sottoposti a importanti livelli di stress anche a causa degli orari di apertura che solo con l’intervento del sindacato è stato possibile ridurre – dichiarano Silvia Avanzino, segretario generale Fisascat Cisl Liguria e Riccardo Serri, segretario generale Uiltucs Liguria – Un impegno che va ben oltre le ore contrattuali, con turni massacranti. Spesso non vengono rispettate le più elementari regole sulla sicurezza, così come previsto dal protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus CODIV-19 negli ambienti di lavoro, siglato il 14 marzo scorso tra parti sociali e Governo. Laddove queste non sono state rispettate, Fisaacat Cisl e Uiltucs lo hanno immediatamente segnalato agli organi preposti e continueranno a farlo, ma attendiamo ancora che questi ultimi intervengano autorevolmente”.
I nostri sindacati, nei prossimi giorni, continueranno a monitorare la situazione: “In quelle realtà dove si evidenzierà la mancanza di rispetto delle regole sulla sicurezza – concludono Avanzino e Serri – non esiteremo a dichiarare lo stato di agitazione a tutela delle lavoratrici, dei lavoratori, delle loro famiglie e di chi utilizza i servizi offerti”.
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