Genova, 28 aprile 2020 – Sono lavoratrici e lavoratori di cui non si sente parlare nei vari decreti e nelle conferenze stampa, sono gli addeti invisibili della ristorazione scolastica che, a gran voce, chiedono visibilità per una situazione che è diventata drammatica e insostenibile da quando sono state chiuse le scuole per via dell’emergenza. Così la Uiltucs Liguria ha promosso una raccolta firme che si può ancora trovare sulla nostra pagina Facebook e sul sito della Uil Liguria per sostenere la vertenza di queste lavoratrici e lavoratori – spiega Eugenio Iaquinandi, coordinatore regionale della ristorazione collettiva per la Uiltucs – Ad oggi sono state raccolte più di 2 mila firme, ma occorre che la storia di questi addeti sia affrontata anche dal parlamento’. Di che cosa parliamo?
Dal 23 febbraio non è stato versato un euro nelle tasche di queste lavoratrici e lavoratori, nemmeno a di titolo di ammortizzatore sociale, e non è stata data loro alcuna tempistica rispetto all’erogazione della retribuzione, come nessuna certezza rispetto alla ripartenza della loro attività. Quello della ristorazione scolastica è un settore delicato, fragile, composto da addetti mensa, cuoche, autisti, dietisti che, oltre all’attuale emergenza, anche durante i mesi estivi, con la pausa scolastica, soffre perché resta senza stipendio.
‘Alla luce della situazione drammatica e delle firme che stanno arrivando in questi giorni, come Uiltucs Liguria chiediamo che la realtà di questi lavoratori e delle loro famiglie siano segnalate anche attraverso un’interrogazione parlamentare – spiega Iaquinandi – perché dietro ogni firma c’è un volto, una persona, una famiglia che merita risposte e dignità’.
Il 30 aprile, infatti, la Uiltucs chiuderà la petizione, e sollecita fin da ora anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, affinchè possa farsi carico del problema anche presso i vertici istituzionali e dell’INPS.
‘La situazione è arrivata al limite della sostenibilità – chiude Iaquinandi – Svilupperemo in questi giorni ulteriori azioni e iniziative, ma affinché la mobilitazione sia davvero efficace ne dovrà seguire un’ interrogazione parlamentare per uno dei settori più fragili e, al contempo centrale, del tessuto produttivo regionale e nazionale’.