lo dichiara Antonio Apa, Segretario Generale Uilm Genova
L’ex banchiere Profumo, AD di Leonardo, ha acquisito una quota del 25,1% di Hensoldt AG sborsando 606 milioni pagandola circa il 50% in più della sua quotazione. Una operazione a giudizio di Profumo che consente di rafforzare la presenza di Leonardo nel mercato dell’elettronica della difesa. Non c’è dubbio un accordo oneroso che incrementa il debito di Leonardo e “a detta dell’AD, manterrà una solida struttura finanziaria anche attraverso cessioni e la quotazione di DRS. Non sto a discutere sulla operazione, vedremo se porterà i benefici sperati. Certo che mettere assieme USA, Inghilterra, Germania e Italia potrebbe portare a Leonardo dei vantaggi a condizione che trovi le persone adatte e capaci di governare questo processo. In questo contesto, rilevo le contraddizioni del gruppo dirigente perché da un lato nel 2019 varava l’automazione come una unità di business all’interno della divisione elettronica, mettendo un suo uomo di fiducia, dott. Cremonesi con l’intento di dare alla stessa un ruolo definitivo e autonomo in tutte le sue funzioni, ricerca e sviluppo compresi. A marzo del c.a. la doccia fredda, l’automazione non può più rientrare nel core business di Leonardo, in quanto va ceduta per compensare anche se in piccola parte l’esborso finanziario per l’ultima società acquisita, un bel capolavoro di ipocrisia. I lavoratori hanno già risposto alle provocazioni di Leonardo e in attesa della convocazione al Mise con il Ministro Giorgetti, fanno notare all’AD che basterebbe 1% dei 600 milioni sborsati per l’intera operazione Hensoldt per tenere dentro il perimetro di Leonardo l’automazione. Ci rifletti bene …..prima di fare atti incauti.