Lo dichiara Antonio Apa, Segretario generale UILM Genova
“Prosegue la mobilitazione sul sito di Genova di Arcelor Mittal a seguito delle scelte unilaterali dell’Azienda che, pur avendo una continuità produttiva determinata da ordini (banda stagnata 32.000, zincato 90.000 e decapaggio 20.000), ha preferito con un atto di forza mettere 250 lavoratori in cassa integrazione. A questa scelta scellerata stiamo rispondendo con il blocco dell’uscita delle merci con sciopero a scacchiera, con la piena solidarietà dei lavoratori posti in cassa integrazione. E’ del tutto evidente che l’Azienda provi a ritagliarsi uno spazio con il Governo per provare a trattare le migliori condizioni di favore sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini. Il cosiddetto accordo di modifica siglato il 4 marzo scorso tra i commissari straordinari di Ilva e Arcelor Mittal, che pose fine al contenzioso giudiziario, prevedeva un primo step entro il 31 maggio dove era specificato che la gestione della vertenza spettava al Governo, il quale prima della convocazione del 25 maggio ha completamente disatteso la vicenda siderurgica. A mio avviso l’intesa è un’autentica bufala che mette in discussione l’assetto siderurgico nell’ambito del sistema Paese. Un accordo disastroso per i lavoratori che tende a decimare sostanzialmente l’attuale forza lavoro con un ridimensionamento della capacità produttiva. Non c’è nessuna spiegazione industriale rispetto al procedere a zigzag da parte dell’Azienda, con tutta una serie di fermate degli impianti (vedi altoforno 2 di Taranto) portando la produzione al minimo e disattendendo le questioni ambientali e lasciando privi di prospettive i lavoratori diretti e di aziende terze. La situazione negli stabilimenti è diventata insostenibile. In concomitanza con la convocazione del Governo, Genova parteciperà allo sciopero generale di 4 ore per capire quali sono le intenzioni reali del Governo per rilanciare l’assetto industriale della siderurgia. Ormai Mittal ha già scelto di togliere il disturbo a novembre pagando una clausola di 500 milioni, con uno sconto del 70%. Ad oggi non è chiaro quale sarà il soggetto che potrebbe sostituirla, né quanto capitale sarà ceduto. L’auspicio è che il Governo lunedì prossimo non ci racconti le solite bufale ma che presenti una proposta complessiva che salvaguardi l’assetto industriale, gli organici, l’ambiente…insomma il rilancio della siderurgia. Anche perché si assumerebbe una grande responsabilità cioè quella di concorrere alla distruzione di uno dei capi saldi industriali di questo Paese”.
Genova, 21 maggio 2020.