Banche e coronavirus. Dichiarazione di Marco Pessina, segretario generale Uilca Liguria.

Genova, 24 marzo 2020.In questi giorni quasi tutte le banche operano su appuntamento, secondo il principio che per entrare in banca non è necessario uscire di casa, visto che ci sono computer, app, telefoni, carte di credito, bancomat. Questo viene pubblicizzato: “non venite in banca se non è strettamente necessario.

Si differenzia dalle altre la principale banca ligure, che pubblicizza ‘aiuti all’economia” ma non fa nessun invito a non andare in banca.

E col fatto che le altre banche hanno preso la precauzione di ricevere su appuntamento, i colleghi che lavorano nella nota banca ligure si trovano ad avere assembramenti di persone difficili da gestire.

A queste difficoltà si aggiunge il fatto che “piccoli manager” continuano a convocare clienti facendogli sottoscrivere prodotti, al solo scopo di mettersi in evidenza.

Il Presidente del Consiglio ha dichiarato che prima viene la salute di tutti, lavoratori e cittadini, e questo è un diritto che non può essere disatteso.

Inoltre in banca c’è ancora poco smart working:

dove sono le tanto decantate innovazioni tecnologiche?

I sindacati sono in continua trattativa per garantire la salute di tutti, i propri dipendenti dovrebbero essere il principale capitale di un’azienda.

È stato fatto un comunicato sindacale che ha come titolo “…pochi passi avanti” l’opposto dello slogan

 “ Avanti veloce”.

Un’ultima nota. È di pessimo gusto vedere il dott. Giancarlo Guaitani CCO di Banca Carige collegato da casa per un’intervista mentre nello stesso momento gli altri dipendenti sono impegnati agli sportelli, ancora una volta a metterci la faccia per dare un servizio alla clientela.

Questo ultimo fatto conferma, ancora una volta, che c’è un grande problema nella selezione dei dirigenti e dei manager (strapagati) nel nostro Paese. 

fonte foto: lastampa.it