Sciopero nazionale addetti al comparto pulizie, servizi integrati e multiservizi. A Genova il serpentone dei diritti e della dignità.

 Domani, venerdì 13 novembre, gli oltre 600mila addetti del comparto delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro. A Genova, per evitare assembramenti, è previsto un doppio concentramento alle ore 9.30, uno in piazza della Vittoria e uno presso i giardini di Brignole, che si uniranno per formare un grande “serpentone” statico a distanza di sicurezza lungo Via XX Settembre.
Nessuna ripresa dei negoziati per il rinnovo del contratto nazionale scaduto ormai da 7 anni e mezzo: lo sciopero generale di settore, indetto dai sindacati di categoria Filcams, Fisascat e Uiltrasporti a livello nazionale, è la risposta all’indisponibilità delle associazioni datoriali Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e servizi, Lagacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi, Agci Servizi e delle imprese del settore a rinnovare il contratto collettivo nazionale. La manifestazione regionale a Genova, organizzata nel rispetto delle misure anticontagio, “sarà un grande serpentone dei diritti e della dignità”, sottolineano Filcams, Fisascat e Uiltrasporti.
Le lavoratrici e I lavoratori dei servizi in appalto di pulizia e sanificazione svolgono un ruolo essenziale per il contenimento del contagio nei presìdi ospedalieri, nelle Rsa, nelle case di cura, nelle scuole, nelle università, nei tribunali, nelle fabbriche e negli uffici pubblici e privati, esponendosi in prima linea per garantirne l’accessibilità.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti puntano il dito contro il dietrofront delle rappresentanze datoriali del settore che opera prevalentemente negli appalti pubblici: non rispettando gli impegni e gli affidamenti hanno fatto saltare tutti gli incontri programmati, producendo una strumentale dilatazione dei tempi negoziali e mettendo in discussione diritti, tutele e la definizione di un aumento salariale congruo e dignitoso. Tutto questo nonostante molte imprese, con la pandemia, abbiano incrementato in modo consistente lavoro e fatturato, continuando a sfruttare il senso di responsabilità, i sacrifici e la professionalità di centinaia di migliaia di lavoratori, per il 70% donne, con salari esigui, orari spesso ridotti, carichi di lavoro pesanti e condizioni di lavoro difficili.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil territoriali