Lavoro a forte impatto, carichi eccessivi, richieste contrastanti, poca chiarezza nei ruoli e nelle mansioni, gestione inadeguata dell’organizzazione del lavoro provocano fatica, stanchezza, vulnerabilità, tutti elementi che possono degenerare in patologia. Nel settore della sicurezza attiva lavoratrici e lavoratori devono quotidianamente fare i conti con lo stress lavoro correlato o, addirittura, con la sindrome da burn- out. I recenti e drammatici fatti di cronaca che hanno coinvolto alcuni addetti delle forze dell’ordine, ci raccontano un vissuto che va affrontato con serietà, coraggio e responsabilità. Per le categorie come polizia locale, vigilanza privata, polizia penitenziaria, polizia di stato, carabinieri, vigili del fuoco, finanza non è così semplice decidere di avvicinarsi a percorsi di aiuto interni, perché se si volesse solo accedere alla fase conoscitiva ed embrionale del problema, questa modificherebbe lo status contrattuale- giuridico dell’ operatore. Ciò sarebbe sbagliato, ancorché dannoso, perché le persone sarebbero portate ad allontanarsi dalla conoscenza e dalla gestione del fenomeno. “La Uil ritiene, al contrario, che la società debba costruire reti per produrre sicurezza attraverso l’apprendimento e la gestione del problema senza modificare lo status delle persone, ma riconoscendo dignità ed inclusione per le fragilità emotive che nascono dal lavoro”, dichiara Fabio Servidei, segretario organizzativo Uil Liguria.
La Uil Liguria propone uno sportello di assistenza anonimo, pubblico e gratuito che nasca su iniziativa di Regione Liguria. “Già in passato abbiamo chiesto all’assessore regionale al lavoro Gianni Berrino di aprire un confronto su questa tematica – spiega Servidei – Auspichiamo che questo avvenga in tempi rapidi. Conoscenza, formazione e professionisti attenti accompagnino lavoratrici e lavoratori fin dall’inizio del percorso lavorativo. Questo per conoscere ed affrontare i problemi che si possono generale svolgendo lavori così esposti e delicati. Al momento, questa è l’unica strada capace di vincere lo stress lavoro correlato e il burn-out, ma occorre di più, come un segnale chiaro dalle istituzioni, in particolare da Regione Liguria per poter affrontare un tema che non più rimandabile”.
Da cinque anni la Uil Liguria ha attivato sul territorio il Coordinamento del comparto sicurezza che si occupa di affrontare le tematiche più urgenti del lavoro nella sicurezza attiva. “In particolare ci sta a cuore quel disagio difficile da individuare, valutare e affrontare. Il comparto della sicurezza opera ogni giorno in un contesti operativi particolarmente esposti al disagio psicologico, le storie da raccontare sarebbero tante e, purtroppo, drammatiche – chiude Fabio Servidei – Purtroppo, in Italia la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, all’interno delle aree riservate alle forze dell’ordine, è inadeguata e le competenze di rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori ricadono sui sindacati: abbiamo bisogno dell’aiuto di Regione per portare avanti questa battaglia. Al centro ci sono le persone ma anche i costi sociali ed economici che ne derivano”.