Savona. Servetto alla conferenza provinciale permanente: accesso ai servizi fondamentale per il territorio e i cittadini.

Savona. Conferenza provinciale permanente.
Sheeba Servetto #Uilliguria: “L’accesso ai servizi pubblici efficienti è un diritto di tutte le persone e preserva il territorio dalla desertificazione e dall’esclusione sociale”.
Oggi presso la Prefettura di Savona, alla presenza del signor Prefetto Gullotti, si è svolta una riunione circa lo stato dei servizi pubblici all’interno della provincia di Savona.
Grazie alle richieste di Cgil Cisl Uil savonesi, quello odierno è il secondo incontro sull’ipotesi di chiusura e riduzione dei servizi INPS che coinvolgono alcuni Comuni della provincia.
La riunione ha coinvolto, oltre le organizzazioni sindacali, tutti gli enti che erogano servizi pubblici alla cittadinanza. Per la Uil Liguria era presente la segretaria regionale con delega al Savonese Sheeba Servetto.
“Da questa riunione è emerso che vi è una carenza cronica di organici dovuta al turn over e a un piano assunzionale non adeguato all’interno delle strutture – spiega Servetto – elemento che non può essere governato dal territorio ma, purtroppo, solo subito. La UIL, da tempo, evidenzia lo stato di estrema difficoltà del territorio che subisce politiche nazionali che non rispondono alle esigenze della provincia”.
La carenza di organicano si traduce in mancata o lenta erogazione dei servizi e carichi di lavoro eccessivi per i pochi lavoratori rimasti. “Per questo, come UIL, alla riunione di oggi, abbiamo fatto appello alla sensibilità del signor Prefetto affinché si faccia portavoce delle istanze del territorio e che, insieme a tutti i soggetti in campo, si possano valutare le strade per poter superare questa fase che, purtroppo, perdura. L’accesso ai servizi pubblici è un diritto di tutte le persone – conclude Servetto – I servizi devono soprattutto essere confacenti alle esigenze del territorio. Se viene meno questo tipo di servizio, non solo si rischia un ulteriore depauperamento del territorio, ma si rischia di aumentare il divario e l’esclusione sociale delle fasce deboli”.