Si appresta ad essere un mese di luglio caldo sulle banchine dei porti della Liguria con uno sciopero alle porte, anche se è in corso una trattativa serrata, e con un’inchiesta in Liguria che rischia di rallentare il lavoro. Le controparti propongono risorse insufficienti per il recupero del potere d’acquisto perso in questi anni dai lavoratori e una normativa inadeguata. Inoltre, ci sono ancora troppi incidenti sul lavoro nei porti italiani dove si continua a morire. Adesso basta! Lo avevamo detto a Genova lo scorso 5 aprile alla manifestazione nazionale dei porti e lo ribadiamo oggi: dopo sei mesi di trattativa siamo ancora lontani dal rinnovo del contrattato nazionale di lavoro dei porti scaduto a dicembre.
Se nelle prossime ore non ci sarà una svolta nelle trattative, Uiltrasporti Liguria e Uil Liguria porteranno in piazza insieme a Filt Cgil e Fit Cisl i portuali di Genova, Savona e La Spezia per uno sciopero unitario di 48 ore il 4 e 5 luglio.
Purtroppo, il comportamento irresponsabile delle controparti, che ha portato a interrompere la trattativa più volte, rappresenta un attacco al contratto collettivo nazionale dei porti che è invece un elemento regolatore fondamentale del sistema portuale italiano, non solo per le imprese ma anche a garanzia del lavoro. “Vogliamo un porto che abbia a cuore la salute e le sicurezza dei lavoratori, vogliamo che le controparti rimettano al centro il contratto nazionale di lavoro e lo sviluppo del lavoro di qualità. I temi all’attivo sono tanti, ricordiamo che sul territorio esiste la minaccia dell’autoproduzione e occorre maggiore supporto al cambio generazionale dei portuali, anche per una questione di sicurezza – dichiarano Emanuele Ronzoni commissario straordinario Uil Liguria e Roberto Gulli segretario generale Uiltrasporti Liguria – Ci batteremo anche per squarciare il velo sull’incertezza delle attività portuali e per il proseguimento delle opere straordinarie che nei nostri porti devono andare avanti anche dopo gli ultimi fatti di cronaca giudiziaria. In questo contesto Uil Liguria e Uiltrasporti sono al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Autorità di Sistema Portuale e hanno fiducia nella loro professionalità e nelle loro capacità.
Ricordiamo che, ad oggi, solo il porto di Genova occupa tra lavoratori diretti, indiretti e indotto circa 60.000 persone, se poi ci mettiamo anche le riparazioni navali sfioriamo i 100.000 addetti che attendono risposte da politica e istituzioni. A questi va aggiunto anche l’organico degli scali di Savona e La Spezia. Questo fa ben comprendere quanto il sistema della portualità incida sull’economia della regione”.