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Il turismo non deve essere un’attività di ripiego. Il comunicato stampa di Servidei e Fallara.

Uil Liguria – Uiltucs Liguria

Bassi salari, lavoro nero o grigio e concorrenza sleale delle imprese sulla pelle dei lavoratori: subito un tavolo regionale per il turismo affinché il comparto non sia solo un’attività di ripiego.

Genova, 3 novembre 2022 – Uil Liguria e Uiltucs Liguria sono soddisfatte della ripresa del settore turismo, sia rispetto alla stagione estiva che in riferimento all’ultima prova di Ognissanti che ha registrato il tutto esaurito. Tuttavia, le OO.SS chiedono a Regione Liguria di assumere la regia di un tavolo specifico per risolvere le criticità del comparto: bassi salari, lavoro nero o grigio e concorrenza sleale delle imprese sulla pelle dei lavoratori. Occorre celermente aggiornare i contenuti del Patto regionale del lavoro nel turismo per incoraggiare maggiormente la stabilità dei rapporti di lavoro nel settore grazie a una contrattazione integrativa non più rinviabile.

“Prendiamo spunto da quanto affermato di recente dal presidente di Federalberghi Liguria sull’esigenza di sedersi intorno a un tavolo per definire le giuste strategie intorno alle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nel comparto – affermano Fabio Servidei, segretario confederale regionale Uil Liguria e Roberto Fallara, segretario regionale Uiltucs Liguria con delega al turismo-  Vogliamo ribadire, infatti, che questi argomenti così delicati debbano essere trattati nelle sedi opportune e nell’ambito della contrattazione nazionale del lavoro. Tuttavia, vogliamo anche ricordare che, al momento, siamo sprovvisti di un assessore al turismo con il quale definire altre strategie territoriali per il futuro del comparto e avviare un dialogo proficuo: il turismo non deve e non può essere un segmento dell’economia ligure di ripiego”.

Confederazione e categoria sottolineano l’esigenza di un atteggiamento partecipativo da parte delle associazioni datoriali, che preveda proposte economiche dignitose che tengano conto della perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni. Alta inflazione, scarsa crescita delle retribuzioni  (negli ultimi trent’anni, tra il 1990 e il 2020, la crescita è stata solo del 3,4% con un guadagno di meno di 9 euro lordi l’ora e, in alcuni settori, paghe di 4,40 euro lordi) non possono mettere in difficoltà i lavoratori. Le OO.SS non possono accettare che siano i lavoratori a pagare la crisi con tutti i suoi rincari a partire dai recuperi di costo delle imprese sulle spalle  dei propri dipendenti.

“Non si può pensare di sostituire gli aumenti economici degli stipendi utilizzando esclusivamente misure come il Welfare e i benefit, strumenti sicuramente positivi ma solo ad integrazione di un salario dignitoso – spiegano i sindacalisti – Occorre ripartire anche da una contrattazione  regionale di comparto: quali azioni possano essere messe in atto per favorire la destagionalizzazione del lavoro nel turismo per rendere più stabile il lavoro?”.

Per Uil Liguria e Uiltucs Liguria occorre prevedere forme di premialità per i lavoratori che si sottopongono a un’elevata flessibilità degli orari di lavoro, soprattutto nei periodi di alta stagione, e forme di conciliazione degli orari che diano la possibilità alle famiglie di vivere una vita serena.

“Chiediamo inoltre un impegno congiunto anche con chi rappresenta i datori di lavoro per mettere in risalto la problematica derivante dal  lavoro nero o grigio che, purtroppo, colpisce il comparto turistico  – spiegano Servidei e Fallara –  gli organi ispettivi potrebbero raccontare un sommerso preoccupante nelle attività imprenditoriali della nostra regione. Questo anche per tutelare meglio le imprese che applicano integralmente le norme di legge e del contratto collettivo del lavoro, così da  evitare che subiscano la concorrenza di aziende che cercano forme di risparmio improprie e a spese dei loro dipendenti”.

Solo il miglioramento delle condizioni generali dei lavoratori del settore turistico permetterà alle imprese di trovare più facilmente personale disposto a lavorare con prospettiva e non semplicemente a ripiegare nel turismo.