Questa mattina nella Sala di Rappresentanza di Palazzo Tursi il Sindaco di Genova e i Segretari generali di Cgil Cisl Uil Genova hanno siglato il “Patto per il lavoro e lo sviluppo”.
Le emergenze che la città sta affrontando, dal crollo del ponte Morandi alla diffusione del Covid 19, hanno causato gravi conseguenze sociali ed economiche. Da qui la necessità di un percorso comune che definisca strumenti e risorse per consentire alla città di riprendere a crescere.
“Superate le criticità con cui Genova ha dovuto convivere per quasi due anni dopo la tragedia di ponte Morandi, ora la città ha l’opportunità di riprendere quel percorso di crescita che era iniziato nel 2017 – ha detto il sindaco di Genova –. Sono tanti i temi sui quali abbiamo lavorato e lavoreremo con i sindacati per poter portare risultati tangibili al territorio creando occupazione, migliorando la qualità della vita dei genovesi e attuando tutte le condizioni perché il numero degli abitanti della nostra area metropolitana possa tornare a salire. Le sfide imminenti, oltre al tanto atteso avvio dei lavori per la Gronda autostradale e ai cantieri in atto di Nodo ferroviario di Genova e Terzo Valico, saranno quelle per il Ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente e per lo sviluppo dei quattro assi di forza del Trasporto pubblico locale. Tutto quello che è contenuto in questo protocollo dimostra la grande dinamicità della nostra città. Lavoriamo uniti e avremo un futuro già scritto: Genova capitale del Mediterraneo”.
“Siamo lieti di aver portato a termine questa trattativa con la Cgil, la Cil e la Uil – sostiene l’assessore al personale e alle relazioni sindacali Giorgio Viale –. Lavorare in sintonia è un buon segnale per la città”.
Tra le priorità individuate nel Patto, la messa in sicurezza del territorio e gli interventi a sostegno del patrimonio industriale a partire da una mappatura delle vecchie aree dismesse dalle quali si possano ricavare poli già dotati di infrastrutture. Rispetto a queste ultime, un capitolo specifico è dedicato al porto e alla sua catena logistica.
“Se non vogliamo che il nostro porto sia vittima di isolamento, occorre avere tempi certi per la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie: terzo valico, nodo ferroviario, Gronda, nuova diga foranea, nodo di San Benigno e ovviamente l’elettrificazione delle banchine”, hanno sottolineato i segretari generali che hanno rilanciato la richiesta di istituzione della Zona Economica Speciale, uno strumento per competere con i porti Europei creando i presupposti per un significativo e fondamentale aumento dei traffici.
Un’altra opportunità da cogliere viene individuata in ANSFISA, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle strutture stradali ed autostradali e del competence centre START 4.0. L’agenzia, oltre a rappresentare un valore aggiunto per la città, permetterebbe di portare a Genova 250 nuovi posti di lavoro qualificati, mentre per START 4.0, il progetto dedicato a sicurezza e ottimizzazione delle infrastrutture strategiche, sono state messe a disposizione risorse per 11,5 milioni di euro in tre anni. Altri 5 milioni di euro, previsti dal protocollo dello scorso 28 luglio tra Regione Liguria, CGIL, CISL, UIL e Confindustria sono destinati alla città ed in particolare alla Val Polcevera e dovranno essere finalizzati all’insediamento di nuove attività e alla creazione di nuova occupazione stabile e qualificata.
Il Patto riprende le questioni industriali, dal ribaltamento a mare di Fincantieri, alla situazione di stallo su Ilva e Piaggio, solo per citare le principali, alle quali si affiancano tutti i settori produttivi: costruzioni, turismo, commercio, sicurezza sul lavoro e mobilità cittadina. Per questi capitoli il Patto prevede la possibilità di favorire le locazioni di locali commerciali sfitti attraverso una tassazione agevolata, destinare almeno il 10 per cento delle risorse derivanti dalla tassa di soggiorno per sostenere le realtà turistiche che investono in nuova occupazione o in percorsi di stabilizzazione, l’implementazione di nuovi e positivi modelli di smart-working, da non confondersi con il telelavoro diffusosi nel lock down, per arrivare al miglior utilizzo dei centri per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro: sono tutti temi definiti compiutamente nel Patto e che saranno oggetto di prossimi confronti specifici tra amministrazione comunale e Cgil-Cisl-Uil.