Cgil , Cisl e Uil apprendono che l’odissea delle operatrici e degli operatori socio sanitari in appalto alla Asl 5 spezzina non è ancora terminata e che il progetto regionale, che prevede l’assorbimento degli addetti tramite la costituzione di una società in house , si sta sgretolando sotto gli occhi dei lavoratori: il Governo ha, infatti, impugnato l’emendamento presente nella legge regionale di bilancio. “I tentennamenti di una Regione che non sa tutelare il lavoro, il pressapochismo con il quale la tematica è stata trattata hanno generato confusione e l’impossibilità, al momento, di assorbire quella forza lavoro qualificata ed efficiente che da tempo opera nella Asl spezzina”, incalzano Lara Ghiglione, Antonio Carro, Mario Ghini segretari territoriali Cgil Cisl Uil. Il 19 dicembre 2019 è stato approvato, insieme alla manovra di bilancio regionale, un emendamento per la costituzione di una società in house per assorbire le situazioni complesse come quelle relative alle 158 OSS spezzine dipendenti di una cooperativa e che opera all’interno della Asl 5 in termini di appalto. Per l’emendamento “Salva OSS”, votato all’unanimità, la Regione Liguria ha chiesto un parere preventivo alla Corte dei Conti che non ha espresso parere positivo. Nel mese di febbraio, la legge finanziaria è passata al vaglio del Governo che, nel Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2020, ha impugnato la costituzione della società in house, arrestando – di fatto – l’andamento del progetto. “A questo punto Cgil, Cisl e Uil chiedono alla Regione Liguria che cosa ne sarà delle 158 OSS che da sempre operano nella Asl 5 – concludono i sindacalisti – Occorrono soluzioni efficaci e durature per salvaguardare occupazione, lavoro e servizio. Diversamente saremo costretti a procedere con una mobilitazione”.