La nostra organizzazione assieme agli Operatori della sanità denuncia il comportamento della Regione che politicamente sostiene campagne elettorali con promesse di riconoscimento economici, ancorché tardivi, che rappresentano la distrazione e la lontananza da questo mondo, dove solo davanti ad una pandemia ci si accorge che la pezza è meglio del buco È la continua rincorsa ad un riconoscimento postumo, quando invece chi garantisce assistenza e salute dovrebbe essere altrettanto tutelato da un contratto di lavoro adeguato e dal rispetto di percorsi di sicurezza a garanzia dell’incolumità di tutti.Gli organici ridotti all’osso hanno fatto il resto, richiedendo turni massacranti a quanti sono chiamati a rispondere della propria professionalità, calpestata economicamente e giuridicamente. Oltre che il doveroso riconoscimento economico, occore riconoscere dignità al lavoro per il lavoro che da sempre, non da oggi, sapevamo e sappiamo viene sorretto da chi non può e non vuole sottrarsi.Meglio si risponderebbe a tale bisogno con un incremento stabile degli organici tale da consentire quel turnover da anni azzerato, fornendo un pò di respiro a chi continua ad essere in “prima linea”.La profonda e repentina riorganizzazione delle attività ospedaliere con un incremento dei posti letto dei reparti di malattie infettive, di terapia intensiva e sub intensiva, con addirittura la riconversione di interi ospedali o di intere aree in conseguenza della drammatica emergenza epidemiologica COVID-19, ha determinato indiscutibilmente un impatto spaventoso sia in termini quantitativi che in termini qualitativi sulle condizioni di lavoro degli operatori impegnati.Alla luce di quanto sopra rappresentato, oltre alle risorse già destinate dal governo centrale contenute nell’articolo 1 comma 1 del D.L. Cura Italia pari a 6 milioni e 700 mila euro da utilizzare esclusivamente per l’incremento dei fondi contrattuali utili al finanziamento dello straordinario e all’estensione delle indennità di malattie infettive e di terapia intensiva in conseguenza all’emergenza epidemiologica, è tuttavia necessario che la Regione assuma l’impegno di destinare specifiche risorse aggiuntive, considerata la straordinarietà della circostanza, necessarie all’identificazione di un riconoscimento economico mirato a valorizzare in modo concreto tutto il personale del comparto impegnato nelle conseguenze devastanti dell’epidemia da COVID-19, coraggiosamente ed efficacemente contrastate grazie alla disponibilità, al senso di responsabilità, alla dedizione al lavoro, nonché all’altissima professionalità e competenza delle lavoratrici e dei lavoratori, vero punto di forza e risorsa preziosa del SSR, troppo spesso purtroppo dimenticati e penalizzati nel recente passato.Pertanto con l’obiettivo di valorizzare l’eccezionale e straordinaria attività svolta dagli operatori nel periodo emergenziale, spesso addirittura costretti a mettere a rischio la propria salute per la mancanza di idonei DPI, deve essere previsto un adeguato corrispettivo, attribuendo loro un riconoscimento economico straordinario, cumulabile con tutte le altre indennità eventualmente godute dai soggetti destinatari, rivolto ai titolari di contratto di lavoro alle dipendenze delle Aziende e degli Enti del SSR.Con l’obiettivo di evitare il paradosso di penalizzare i lavoratori contagiati per le approssimative e imprecise disposizioni di ALISA sui casi sospetti e l’esecuzione dei test di verifica, nonché per l’imperdonabile mancanza di idonei dispositivi di protezione individuali nella fase iniziale più delicata, riteniamo condizione irrinunciabile che per il calcolo dei turni di presenza vengano considerati anche i periodi di assenza riferibili a sintomatologia dopo contatto COVID e/o periodo isolamento. Inoltre per consentire una corretta ed equa distribuzione del riconoscimento economico straordinario, riteniamo utile differenziare le quote in rapporto al livello di esposizione al rischio e al maggiore impegno profuso secondo tre fasce di riferimento correlate anche alla funzione e all’attività svolta dalla struttura di appartenenza.
Per le ragioni sopra riportate, si ritiene necessario estendere il riconoscimento dall’art. 86 comma 6 e comma 9 CCNL 2016-2018 Comparto sanità, indennità per particolari condizioni di lavoro tenuto conto del periodo eccezionale in cui l’esposizione al rischio di contagio ha raggiunto livelli mai visti in precedenza, in un’ottica di equità di trattamento di tutto il personale impegnato.
Oltre alle politiche economiche premianti, tenuto conto della fondamentale importanza del contrasto alla diffusione del contagio rivestita dai dispositivi di protezione individuale, con particolare riferimento al loro efficace utilizzo nonché alla necessità di indossarli e rimuoverli in maniera corretta seguendo precise procedure per evitare pericolose contaminazioni, si ritiene indispensabile nel particolare contesto delineato dall’emergenza epidemiologica considerare le inevitabili ricadute e dilatazioni dell’orario di lavoro.Pertanto deve essere prevista dalle aziende, su indicazione della Regione, la piena valorizzazione del tempo necessario alle operazioni di vestizione e svestizione straordinarie sopra riportate, con il conseguente riconoscimento di ulteriori 15 minuti a turno per il personale sanitario coinvolto, rispetto a quelli contenuti nella vigente disciplina contrattuale.