La sanità ligure è allo sfascio, i malati oncologici non sono tutelati dal soggetto pubblico: questo è ormai un dato di fatto. La Uil Fpl lo aveva detto due anni fa per quanto riguarda Genova, sia per la dotazione organica che per le difficoltà con l’attrezzatura vetusta, ma sul territorio ponentino l’allarme non si placa, anzi: si alza sia per lavoratori del comparto che per i cittadini anche pensionati.Il conto della serva è presto fatto: anche i macchinari imperiesi in dotazione alla Asl 1, ovvero due acceleratori, sono vecchi di 15 e 11 anni, sono meno usurati di quelli della Asl 3 ma pur sempre da sostituire. La Asl 2 ha strumentazione piuttosto recente ma che dovrà supportare il carico dei pazienti oncologici di Genova (con enormi sacrifici da parte dei pazienti già in stato critico). “Il diritto alla salute è inalienabile, le persone fragili non possono restare indietro – dichiarano Milena Speranza, segretario generale Uil Fpl Ponente Ligure e Claudio Gallo, segretario territoriale Uil Pensionati Savona – Come sindacato non possiamo accettare che le persone più esposte, come i malati oncologici, vadano incontro a rischi seri per via dei tempi di attesa molto lunghi che non consentono di ricevere i trattamenti salvavita in maniera tempestiva. Lo scarica barile non può funzionare: politica e istituzioni non si possono parare dietro alla burocrazia. La vita dei cittadini ha un valore inestimabile, non si può continuare ad affidare la salute dei nostri cari in mani sbagliate”. Su questo Uil Fpl Ponente Ligure e Uil Pensionati Savona sono pronte alla mobilitazione.