“Hanno provato a fermarci ma non ci sono riusciti: la mobilitazione continua. Stiamo già pensando allo sciopero generale del 24 novembre perché per lavoratori e pensionati la legge di bilancio non mette nulla nel piatto: la nostra mobilitazione prosegue!” così Igor Magni e Mario Ghini segretari generali di Cgil Genova e Uil Liguria a margine dello manifestazione che ha visto oltre 5 mila tra lavoratrici, lavoratori e pensionati sfilare per le vie di Genova in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil nel settore dei trasporti e dei pubblici servizi. Il lungo corteo ha raggiunto la Prefettura dove una delegazione è stata ricevuta dal capo di gabinetto del Prefetto al quale sono state illustrate le ragioni dello sciopero.
Cgil e Uil dicono basta al precariato che penalizza i giovani e chiedono una riforma delle pensioni che superi la Fornero, salvaguardando il loro futuro ma anche chi già è nel mondo del lavoro. Cgil e Uil chiedono una attenzione particolare al variegato mondo degli appalti e subappalti dove spesso si annidano condizioni di lavoro inaccettabili dal punto di vista normativo, economico e della sicurezza. Chiedono anche il rinnovo dei contratti di lavoro per i quali non sono state stanziate risorse in legge di bilancio. Così come è necessaria una serie di maggiori tutele per le lavoratrici e i lavoratori con contratto di somministrazione che, spesso, nel settore pubblico sopperiscono a mancanze strutturali senza certezze per il proprio futuro.
Tra le prime adesioni allo sciopero, nonostante le limitazioni imposte dal Governo, quella del Porto di Genova dove questa mattina risultava una adesione allo sciopero dell’85 per cento medio, con punte del 90 per cento. Sempre nell’ambito del trasporto, l’adesione nelle ferrovie è stata dal 40 per cento a livello regionale. Nel trasporto pubblico locale genovese ha aderito il 47 per cento del personale viaggiante, la metropolitana di Genova ha subito la cancellazione di metà delle corse. Tra il personale Amt del trasporto provinciale ha aderito alla protesta il 37% dei lavoratori. Alta l’adesione tra i corrieri e nella logistica: Fedex 90 per cento, Amazon 50 per cento, Geam (Porto di Genova) 100 per cento, in Amiu ha aderito alla protesta il 55 per cento del personale. Sette scuole dell’infanzia risultavano chiuse, mentre tra quelle statali molti plessi risultano chiusi: chiuso il Mazzini, la succursale del Cassini, Istituto comprensivo di Sestri, Liceo Colombo chiusa la sede, chiusure a Bolzaneto, Serrà Riccò, Prà, Gobetti Rivarolo, Cornigliano, Borzoli. Altissima adesione anche negli uffici pubblici del Comune di Genova, con punte altissime negli uffici di Corso Torino, nel comparto della giustizia, chiusi gli uffici del Tribunale di sorveglianza.
Decisamente alta l’adesione anche negli uffici dell’Amministrazione Regionale con picchi del 100% in alcuni settori come nel caso dei Centri per l’impiego. Estrema soddisfazione anche per la partecipazione alla protesta del personale della sanità come dimostra la precettazione di alcuni operatori del Galliera.