Oggi si è si svolto a Genova un convegno Uil Liguria- Uiltucs Liguria dal titolo: “Welfare familiare: tutela delle donne e delle lavoratrici nel lavoro di cura in ambito domestico”, alla presenza della segretaria nazionale Ivana Veronese che, da poco ha incontrato la Ministra per la famiglia, Bonetti, alla quale ha chiesto di mettere in campo misure per far emergere il lavoro nero in questo settore, anche grazie a sgravi per le famiglie che, spesso, sono soggetti deboli. È necessario, secondo Veronese, dare voce alle lavoratrici, spesso immigrate, di un settore complesso tanto necessario quanto poco riconosciuto. “Si chiamano assistenti familiari, colf, badanti e sono le donne che lavorano nelle case degli italiani, spesso con un’elevata professionalità e sicuramente con grande sacrificio psicofisico e del tempo che dedicano al loro mestiere”, spiega Sheeba Servetto, segretaria confederale regionale Uil Liguria.Sono donne formate? Sufficientemente tutelate? Lavorano in sicurezza? Che cosa prevede la legislazione? Quali sono le politiche per la famiglia e che cosa sappiamo del contesto socio economico di cui stiamo per accingerci a parlare? “Abbiamo intervistato diverse badanti straniere che ci hanno segnalato quali sono le criticità che incontrano nel vostro lavoro: salari bassi, richieste pressanti di estensione dell’orario di lavoro, poco tempo libero e scarsa sicurezza personale per via dei pesi che sono costrette a sollevare o degli agenti chimici che maneggiano. Per non parlare delle patologie alle quali sono esposte avendo a che fare con soggetti fragili e malati – spiega Servetto – spesso vanno incontro anche a qualche umiliazione e, giocoforza, sono costrette a sacrificare la loro vita personale per il lavoro che le impegna la maggior parte del tempo. Spesso queste donne sono davanti a un bivio: andare a trovare i loro cari nel paese di origine o mandare i soldi a casa. Ci sono donne che in vent’anni di permanenza in Italia sono tornate a casa solo quattro o cinque volte”.La popolazione ligure invecchia, la crisi negli altri settori morde. Quello della badante è un lavoro duro, certamente di grande sacrificio, ma da qualche anno è un mestiere sempre più qualificato. All’Inps i dati sulle badanti impiegate nelle case genovesi sono accorpati a quelli delle colf. Nell’ultimo anno hanno lavorato in regola nella città di Genova circa 18 mila badanti. Il contratto nazionale colf e badanti sottoscritto dai sindacati confederali è quello Fidaldo e Domina. Per una lavoratrice e per un lavoratore convivente che lavora per 54 ore settimanali la busta paga è di 983,22. La retribuzione minima è di 6 euro e 82 centesimi per coloro che lavorano a paga oraria. Alle cifre base si possono aggiungere superminimi oppure si può aumentare la paga oraria. I contributi per colf e badanti si aggirano attorno ai 730 euro – circa – ogni trimestre.La Uiltucs della Liguria è la categoria che si occupa della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di turismo, commercio e servizi, ma è anche il comparto che segue formazione e tutela di colf e badanti. Le responsabili del servizio raccontano come all’inizio le prestazioni erogate fossero basate solo sulle vertenze. “Oggi colf e badanti, in gran parte ucraine, ecuadoriane, bielorusse, rumene, peruviane, tra i 40 e i 55 anni, si rivolgono ai nostri uffici per tesserarsi in forma diretta e usufruiscono dei servizi – spiega Samantha Merlo, funzionaria Uiltucs Liguria – A fine anno o a fine rapporto di lavoro, badanti e domestiche vengono da noi a controllare la busta paga e a chiedere il calcolo del Tfr”. A questo servizio, dal 2017, si è aggiunta un’attività formativa: in collaborazione con gli Enti bilaterali Agsg e Ebincolf, la Uiltucs in due anni ha messo in aula ben 200 lavoratrici. I corsi attivati sono stati 14: corsi base colf polifunzionale genetico da 40 ore, 5 corsi specialistici per baby-sitter da 24 ore e 5 corsi specialistici per badanti da 24 ore. “I corsi per badanti riguardano soprattutto la movimentazione del malato, il primo soccorso, la sicurezza nei luoghi di lavoro”, spiega Merlo.
Hanno partecipato all’iniziativa: Angela Razzino, direttore regionale Inail Liguria, Riccardo Serri, segretario generale Uiltucs Liguria, Elena Mini, referente tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro per la Uiltucs Liguria, Giovanna Badalassi, economista di genere, Roberta Linares, dirigente medico 2 livello Inail Liguria, Mauro Munari, segretario nazionale Uiltucs, Samantha Merlo, funzionaria Uiltucs Liguria, Sheeba Servetto, segretario confederale regionale Uil Liguria, Antonino Tripodi, responsabile Caf Uil Genova.