Un centinaio di lavoratrici e lavoratori si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura di Genova per sostenere la mobilitazione dei trenta lavoratori in somministrazione a livello ligure (1.200 in tutto il Paese) che, fino al 31 dicembre 2022, hanno operato con contratto a termine presso le Prefetture e le Questure del territorio. Presenti anche le categorie del pubblico impiego e dei sindacati di polizia.
In questo quadro, Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil intendono sottolineare l’importanza del lavoro del personale somministrato negli uffici per l’immigrazione di questure e prefetture. “Dare continuità al lavoro degli uffici è importante come dare continuità lavorativa alle addette e agli addetti impiegati– dichiarano Emanuela Traverso Sergio Tabò e Roberta Cavicchioli, segretari generali di Nidil Cgil Genova, Felsa Cisl Liguria e Uiltemp Uil Liguria – Attualmente è impensabile sostituire lavoratrici e lavoratori che hanno maturato competenza e professionalità. Purtroppo le procedure concordate che permetteranno il reinserimento nei dipartimenti di pubblica sicurezza dei somministrati grazie alla clausola sociale non sono ancora state estese alle prefetture e alle questure con conseguente interruzione dei servizi”.
In concomitanza del presidio le categorie del pubblico impiego Fp Cgil Cisl Fp UilPa hanno organizzato una assemblea del personale del Ministero dell’Interno fortemente preoccupato di poter perdere una parte integrante dell’organico e in solidarietà con lavoratrici e lavoratori che lavorano quotidianamente al loro fianco. Le OO.SS ritengono ingiustificabile che lo Stato generi precarietà. Serve un intervento strutturale per incrementare gli organici perché sono a rischio i servizi: “Abbiamo chiesto con forza che vengano confermati gli stessi lavoratori che hanno operato nel 2022 presso gli uffici Immigrazione – spiegano Diego Seggi, Gabriele Bertocchi, Paolo Badalini, segretari generali territoriali Fp Cgil Cisl Fp Uil PA – Le Questure, anche in questa occasione, sono state costrette a colmare i vuoti negli uffici amministrativi con personale della Polizia di Stato, che però è reclutato e formato per garantire ordine e sicurezza nelle nostre città. Nelle prefetture la situazione è ancora più critica dell’organico che, ad oggi, si attesta intorno al 50%”.
Secondo le OO.SS occorre dire basta alla precarietà in questo settore strategico per la pubblica amministrazione, anche alla luce del delicato momento storico e sociale che vivono il Paese e l’Europa”, chiudono i segretari che oggi sono stati ricevuti dal signor Prefetto.