Fabio Servidei, Mirko Trapasso e Andreea Gulei “Ancora morte sul lavoro, ancora appelli inascoltati e ancora lunghe attese per una convocazione in Prefettura e in Regione Liguria: basta tentennamenti vogliamo un segnale chiaro da parte dalle Istituzioni per aggredire e sconfiggere la piaga sociale delle morti sul lavoro. Siamo pronti a costituirci parte civile, inammissibile che ci siano ancora lavoratori che non ritornino a casa dalle proprie famiglie. ”
Genova, 19 novembre 2020 – Mentre negli ospedali si combatte il coronavirus, come ogni giorno la morte colpisce ancora sul lavoro, anche sul territorio della nostra regione. Alla base di ogni tragedia, a prescindere dalla categoria del lavoratore che ci ha rimesso la pelle, ci sono ancora appelli inascoltati e ancora lunghe attese per una convocazione in Prefettura e una in Regione Liguria: “Basta tentennamenti vogliamo un segnale chiaro da parte dalle Istituzioni per aggredire e sconfiggere la piaga sociale delle morti sul lavoro”, dichiarano Fabio Servidei, segretario organizzativo Uil Liguria, Mirko Trapasso, segretario generale Feneal Uil Liguria e Andreea Gulei funzionaria Fenal Uil Liguria
L’ultimo incidente mortale in ordine di tempo è quello avvenuto nei pressi del casello autostradale di Masone. Un operaio è stato colpito la scorsa notte da un macchinario, probabilmente da un braccio meccanico che si sarebbe staccato da un camion, ed è morto questa mattina dopo aver ricevuto i soccorsi nottetempo.
“Allo stato attuale esiste un accordo con Autostrade che definisce alcuni concetti molto chiari e semplici, come ad esempio avere notizie tempestive rispetto alle aziende che subentrano negli appalti, ma questo non accade – raccontano i sindacalisti – Ci ritroviamo spesso davanti a lavoratori che hanno scarsa formazione, assunti con contratti a tempo determinato o mediante agenzie in somministrazione. Questo provoca un ampio turn over che ci fa dubitare della specifica formazione in ambito di sicurezza per lavorazioni così complesse. Abbiamo compreso le motivazioni di urgenza nel periodo estivo per cercare di restituire fruibilità della rete autostradale, ma la deriva rappresentata porta a dover pensare a un intervento del concessionario che consenta di avere una progettualità degli interventi necessari con la giusta stabilizzazione dei lavoratori delle imprese coinvolte. È inaccettabile, inoltre, essere ancora in attesa di un incontro con la Prefettura per il rinnovo dell’accordo sulla sicurezza con Autostrade e uno con la Regione Liguria per discutere di come spendere i 120 mila euro messi a disposizione con una legge regionale dello scorso febbraio per la formazione degli Rls di sito, previsti nell’accordo prefettizio. Inoltre, stiamo ancora aspettando un incontro in Regione per avere una legge sugli appalti. I tempi della burocrazia non sono i tempi della vita di tutti i giorni in cui le persone vanno al lavoro e alla sera non tornano a casa perché qualcosa è andato storto. Questo non è ammissibile”
La dinamica è ancora sconosciuta, ci auguriamo che gli organi di controllo intervengano celermente ad accertare le cause del fatale incidente, riservandoci di costituirci parte civile qualora non siano state adottate le misure preventive necessarie a scongiurare tali eventi.