25 milioni di euro l’aumento del costo del lavoro stimato per le cooperative liguri entro il 2025
È stato rinnovatolo scorso 26 gennaio il contratto nazionale della cooperazione sociale. Un comparto che in Liguria vede 300 cooperative sociali attive, con250 milioni di euro di valore della produzione aggregato, 10.000 lavoratori, di cui il 70% donne, e 80.000 cittadini liguri che quotidianamente ricevono servizi che spaziano da welfare (strutture per anziani, centri diurni per persone disabili, assistenza a domicilio, asili nido e servizi educativi)all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, fino alla realizzazione di interventi innovativi in ambito sociale ed economico.
Ma se le amministrazioni pubbliche –che rappresentano il 90% della domanda delle cooperative sociali – non aggiornano rapidamente i contratti in essere e se Regione Liguria non adegua tempestivamente le tariffe dei servizi sociosanitari accreditati, l’intero sistema della cooperazione sociale ligure è destinato a crollare. Sono questi, infatti, interventi indispensabili per rendere sostenibili gli incrementi delle retribuzioni previste dal nuovo contratto, garantire l’offerta dei servizi erogati delle cooperative sociali e preservare gli attuali livelli occupazionali.
Lo hanno spiegato in una conferenza stampa unitaria le associazioni che rappresentano le cooperative liguri – AGCI Imprese Sociali, Confcooperative Federsolidarietàe Legacoopsociali – e le organizzazioni sindacali regionali della Liguria – Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uilfpl, Uiltucs.
A partire dal 1° febbraio e fino al 31 dicembre 2025, data entra la quale ne andrà a regime l’applicazione, il nuovo contratto accresce il potere economico dei lavoratori, prevedendo, tra l’altro, un incremento significativo delle retribuzioni, fino a 120 euro mensili, l’introduzione della quattordicesima mensilità, e l’implementazione di misure di welfare, quali l’innalzamento al 100% della retribuzione in caso di maternità e il raddoppio della copertura sanitaria a carico del datore di lavoro.
Dal 1° febbraio le cooperative sociali subiscono quindi un incremento del costo del lavoro del 5%, che a regime supererà il 13%.Per le cooperative sociali liguri questo si traduce in un incremento del costo del lavoro pari a circa 12 milioni di euro per il 2024, che, a regime, salirà a 25 milioni di euro a fine 2025.
“Il Ccnl rinnovato rappresenta un momento importante e per certi aspetti storico: centrali cooperative e organizzazioni sindacali hanno condiviso un percorso di valorizzazione della cooperazione sociale e del suo ruolo come soggetto attivo e consapevole delle politiche di welfare, ridando dignità al lavoro sociale, troppo spesso associato al lavoro povero. Un contratto di svolta per i lavoratori del welfare, che rompe il dualismo tra la sostenibilità delle imprese e le retribuzioni dei lavoratori, incrementando il potere d’acquisto e le misure di tutela, come la maternità al 100%, particolarmente significativa nella direzione delle pari opportunità retributive, in un settore che occupa per il 70% manodopera femminile” commentano Francesco Fracchiolla, coordinatore AGICI Imprese Sociali Liguria, Alessandro Frega, presidente Legacoopsociali Liguria e Rossana Spigoli, presidente Confcooperative Federsolidarietà Liguria. “Se non dovessero essere tempestivamente adeguati tariffe e contratti in essere con le pubbliche amministrazioni, sarebbe inevitabile la perdita dei posti di lavoro e verrebbe messa a rischio la continuità nell’erogazione dei servizi di welfare e di servizi pubblici vitali per i cittadini liguri. La battaglia per il riconoscimento economico del rinnovo diventa quindi una battaglia a difesa del sistema di welfare e di tutte le professioni sociali e sociosanitarie e ci vedrà mobilitati insieme alle OOSS nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.
“Nei Bandi Pubblici spesso si sceglie la strada del risparmio dei costi e non si adeguano tariffe e capitolati di gara al rinnovo dei CCNL Nazionali. Ciò, a cascata, impatta sulla qualità dei servizi e sulle condizioni di lavoro dei dipendenti. Le organizzazioni sindacali rivendicano come il sistema di welfare dei servizi sanitari sociosanitari ed educativi non possa più essere considerato un mero costo: viceversa questo comparto dovrebbe assumere un valore per l’intera società civile, in quanto le lavoratrici e i lavoratori del settore, garantiscono con il loro impegno quotidiano, il sostegno alle persone più fragili, le sostengono, le includono, garantendo quanto previsto dalla carta Costituzionale. Le organizzazioni sindacali rivendicano la piena dignità per lavoratori e lavoratrici della cooperazione sociale, anche adeguando i contratti e le tariffe da parte della Pubblica Amministrazione. L’obiettivo è incrementare la qualità dei servizi offerti ai cittadini attraverso la valorizzazione delle professionalità presenti nel comparto, il rispetto della disciplina in materia di lavoro, della regolarità contributiva, assicurativa e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per questo partendo da questo rinnovo contrattuale chiediamo a tutti gli attori coinvolti diritti, dignità e rispetto per chi opera nel sociale e garantisce parti fondamentali dei servizi pubblici. Vigileremo anche attraverso l’osservatorio Regionale affinché ai proclami delle istituzioni seguano azioni fattive nell’interesse dei lavoratori e degli utenti dei servizi da noi rappresentati” hanno dichiarato Diego Seggi, segretario generale Fp Cgil Liguria, Andrea Manfredi, segretario regionale Cisl Fp Liguria, Mirko Talamone, segretario generale Fisascat Cisl La Spezia con delega alle cooperative sociali, Milena Speranza, segretaria generale Uil Fpl Liguria, e Cristina D’Ambrosio, coordinatrice regionale del settore socio assistenziale Uiltucs Liguria.