Il fatto che con la stagione fredda torni ad aumentare il numero di positivi al COVID non fa più notizia, forse perché i numeri sono ancora lontani da un limite di attenzione o perché le patologie gravi sono per adesso limitate, ma quello che sta accadendo nei nostri ospedali è già sufficientemente significativo perché in Regione Liguria venga rispolverato il c.d. Piano PREPAREDNESS per la ripartizione di pazienti nei vari presidi: un documento inviato pochi giorni fa a tutti gli Ospedali e ASL della regione e a tutti i primari e caposala con le disposizioni delle varie Direzioni Sanitarie.
“Ancora una volta però è il Galliera l’ospedale al quale viene chiesto di più – come afferma Marco Deidda, coordinatore della UIL-FPL Galliera – È passato un anno esatto dallo sciopero organizzato al Galliera dalla UIL-FPL e dalla FP CGIL, proprio per denunciare le strategie che Regione Liguria aveva adottato per fronteggiare la pandemia, indicazioni che dirottavano sul Galliera, più che su altri, la gestione dei pazienti COVID, mettendo in ginocchio la struttura e il personale dell’ Ospedale, che proprio a causa di queste scelte e per la dinamica dei fondi contrattuali si è visto quasi azzerare il premio di produttività collettiva (circa 300€/anno a fronte di una media di 1000€ dei colleghi di altre ASL e Ospedali). Le motivazioni dello sciopero del novembre 2022 erano state ampiamente esplicitate all’allora neo incaricato Assessore alla Sanità Angelo Gratarola, ma dopo un anno siamo ancora qui con le stesse problematiche e le stesse strategie” conclude.:
“Il personale del Galliera, come sempre, farà il suo dovere, fronteggiando con serietà e professionalità le emergenze che si presenteranno, ma non certo in silenzio e la UIL FPL ha intenzione di fare la sua parte, come sempre, al fianco dei lavoratori – aggiunge Marco Vannucci Segretario Generale UIL-FPL Genova – In tutta l’area Metropolitana, come in Liguria in generale, manca personale, mancano posti letto per acuti e post acuti, mancano strutture ricettive per il post ricovero, manca tutta quella integrazione Ospedale – Territorio che consenta la presa in carico e la gestione delle cronicità tramite una reale assistenza domiciliare: vorremmo dire all’Assessore che chiedere l’acquisto di più barelle da mettere nei Pronto Soccorso per non vedere le scene degli scorsi giorni è come nascondere la testa sotto la sabbia. Servono assunzioni e soluzioni strutturali sul territorio che consentano di eliminare alla fonte le cause che costringono i pazienti a soggiornare nei Pronto Soccorso intasandoli”