Diritti a ostacoli: quali spunti ci ha regalato l’incontro con i lavoratori dello sport.

La Uiltemp Liguria vuole ringraziare sentitamente relatrici, relatori e tutti coloro che sono intervenuti al dibattito sul futuro dei professionisti dello sport, tenutosi a Genova il 28 giugno 2023.
Ecco quali sono gli spunti più interessanti maturati durante l’incontro, che saranno punto di partenza per un doveroso nuovo incontro da svolgersi nel futuro prossimo.
Come ha sottolineato il Consigliere regionale con delega allo Sport Stefano Anzalone “non sempre la politica è stata in grado di carpire con precisione e correttezza le esigenze del mondo sportivo, ma anche il valore inestimabile che le società sportive coprono nel settore socioculturale.
Non possiamo dimenticare che anche il mondo dell’agonismo non esisterebbe senza quello amatoriale. Nel complesso, sono 1080 le società sportive in Liguria: non si può pensare di avere un approccio unico per realtà molto diverse tra loro, ma è importante ricordare che perdere le società sportive significa perdere molto più che lo sport dilettantistico”
Il disagio del mondo sportivo, ma anche un ritratto preciso dello stato dell’arte in Liguria è stato fornito da Isabella Ruzzier, coordinatrice regionale di AssoDanza. “Il mondo della danza vive l’ulteriore complessità di essere un ibrido tra sport e spettacolo, ma l’87% delle società sono registrate come sportive. Prima di questa riforma, e per tantissimi anni, il lavoratore sportivo non era considerato un vero e proprio professionista, una scelta che sicuramente ha favorito qualche società e persino qualche lavoratore che “arrotondava”, ma che ora pone un problema rilevante di merito: occorrono formazione e qualifiche che diano professionalizzazione al singolo (e non tutte le regioni in tal senso operano alla stessa maniera, generando squilibri) ma allo stesso tempo senza sostenibilità del comparto, tante piccole società, già piegate dalla pandemia, non reggeranno”.
Ancora più critica la posizione di Giulio Ivaldi, vicepresidente della Lega Calcio Dilettanti. “Inutile girarci intorno, questa è una manovra che non volevamo. Il calcio, già molto penalizzato in Liguria, non è solo uno sport e il rischio è quello che molte realtà che non hanno ancora visto i ristori della pandemia, si trovino adesso a gestire una nuova crisi”.
A tirare le somme della giornata, il segretario nazionale della Uiltemp Gianvincenzo Benito Petrassi. “Questo nostro tour di incontri che ci sta portando in giro per l’Italia raccoglie esigenze e manifestazioni di preoccupazione comuni, dei tanti lavoratori e lavoratrici di questo mondo delle quali la Uil si fa portavoce. Abbiamo gia posto le nostre rimostranze al Ministro, pensiamo che sia indispensabile essere inclusi nell’Osservatorio e costituire un tavolo permanente per discutere di un accordo quadro e monitorare questa riforma. Non ci possiamo permettere di lasciare nell’incertezza 40mila lavoratori subordinati e 495mila collaboratori, per i quali è necessario un inquadramento che dia loro tutele e professionalità. Riteniamo sbagliato inquadrare i lavoratori come cococo solo perché utilizzati per meno di 24 ore a prescindere dalla modalità con cui svolgono la propria attività . Apprezziamo la disponibilità al dialogo del Ministro che però si deve concretizzare in atti concreti che diano più diritti e sicurezze ai lavoratori e che premino la cultura della legalità. Importante è anche la sostenibilità del settore sportivo: è fondamentale aiutare le piccole realtà e soprattutto i lavoratori più fragili”.