“L’estate ha appena fatto il suo ingresso, quindi, le ondate di calore – da questo momento – saranno di grande attualità. I cambiamenti climatici impongono una riflessione in ogni settore della nostra esistenza perché hanno anche un grande impatto sull’organizzazione del lavoro ed effetti nefasti sulla salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Anche per questo occorre ripensare a misure diverse, a partire dalle indagini e dall’impegno della politica e delle istituzioni anche per l’attivazione di sistemi di sicurezza differenti e un welfare all’altezza. Il calore, tra l’altro, può agire in sinergia con altri fattori di rischio aumentandone gli effetti nocivi sulla salute e la sicurezza. Per la gestione delle emergenze devono essere individuate le misure da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato. Sollecitiamo un lavoro di squadra tra livelli nazionali, Regione Liguria e Comuni del territorio che – ormai da decenni – si ritrovano a dover gestire grandi emergenze. Sarebbe il caso di aprire gli stati generali del clima e del lavoro in Liguria in cui possano essere prese in considerazione le valutazioni della Uil, non solo per fare di necessità virtù, ma per poter aprire un filone di studio che punti al progresso delle nostre comunità. Sul territorio nazionale vivono circa 2,5 milioni di persone esposte al rischio tra calore, dissesto idrogeologico, precipitazioni violente, inondazioni, terremoti, scariche atmosferiche e potenziali incendi, con conseguenti instabilità delle strutture, caduta di materiali e assenza dei servizi strategici, quali: energia elettrica, acqua potabile, rifornimenti anche per tempi relativamente lunghi. In Liguria, secondo il nostro calcolo, si parla di oltre 70 mila persone. Convivere con il rischio è quello che ci è stato insegnato fino a questo momento dalle istituzioni ma non basta e francamente preoccupa la Uil. Quando si registrano temperature molto elevate per molti giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento e assenza di ventilazione, le lavoratrici e i lavoratori impiegati nell’edilizia, in agricoltura, nell’industria e nei servizi, corrono rischi per la loro salute e la loro sicurezza. Il rapporto Ispra sullo Stato del clima in Italia nel 2021 conferma la tendenza al rialzo delle temperature e la riduzione delle precipitazioni, con eventi estremi. Per una prima valutazione del rischio calore, ed in particolare per la previsione delle ondate di calore, un importante riferimento è costituito dai siti di istituzionali del Ministero della Salute e dell’Inail. Un altro importante riferimento è costituito dal sito del Progetto Worklimate prototipo di piattaforma previsionale di allerta per un primo screening dei rischi legati allo stress da caldo per i lavoratori. È il momento di agire con il rinnovo di alcuni protocolli che mettano al sicuro i lavoratori con procedure ben definite e valide su tutto il territorio. Questo si può fare con l’impegno delle Prefetture, delle istituzioni, dei sindacati, delle associazioni datoriali insieme all’ ordine pubblico. Tutti soggetti che dovranno affrontare il tema della formazione e della riqualificazione interna”.