La scuola torna in piazza per lo sciopero generale indetto da Flc Cgil, Uil Scuola , Snals e Gilda per tutta la giornata di venerdì 10 dicembre. Contemporaneamente, a partire dalle 9.30, si svolgerà una manifestazione regionale con presidio a Genova in largo Lanfranco (davanti alla prefettura).
La mobilitazione “Adesso basta la scuola si ribella” coinvolge i dirigenti, tutto il personale docente, tecnico, amministrativo, dei collaboratori scolastici e personale educativo per chiedere più risorse, la proroga dei contratti Covid per il personale Ata in scadenza il prossimo 31 dicembre, la stabilizzazione dei precari, la riduzione del numero di allievi per classe e un presidio sanitario permanente.
La scuola, soprattutto nella difficile fase che stiamo attraversando e dopo gli interminabili mesi di didattica a distanza non può essere considerata ancora un peso, una spesa da contenere.
In particolare degli 87 euro medi mensili lordi di aumento per il rinnovo di un contratto nazionale, scaduto da tre anni, su cui ci si aspettava un incremento significativo per i docenti si prevedono solo 12 euro mensili in più.
Lo stanziamento di 300 milioni di euro da parte del Ministero permetterà di prorogare soltanto i contratti Covid per il personale docente, come se non si sapesse che le risorse sono state utilizzate in gran parte per assumere collaboratori scolastici in scadenza a fine anno.
Con il Patto per la Scuola era stato stabilito lo stanziamento delle risorse necessarie per la riduzione del numero di alunni per classe, per estendere i vincoli sui trasferimenti per il personale docente ed educativo neo assunto in ruolo e la stabilizzazione dei precari, nonché per la creazione dei presidi sanitari utili a fronteggiare le difficoltà, ma questo non è mai avvenuto.
Per queste ragioni il 10 dicembre il mondo della scuola si mobilita in maniera capillare: a Roma, dove si terrà la manifestazione nazionale, in Liguria e in tutto il Paese in ogni capoluogo di provincia.