Si è tenuta oggi a Genova la tappa ligure del UIL Tour 2021 che, a livello nazionale, tocca 27 piazze italiane. L’obiettivo è far conoscere e rilanciare l’azione sindacale della Uil attraverso il dialogo e il processo di disintermediazione già avviato attraverso la nascita di Terzo Millennio, la piattaforma digitale aperta alla partecipazione per un approccio democratico al confronto e alla condivisione dei temi. In piazza De Ferrari è andata in scena la terza tappa del tour nazionale con un’apertura dedicata alla sicurezza sul lavoro. A seguito dell’ultima analisi dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, i dati sugli incidenti avvenuti nei primi 8 mesi del 2021 denotano numeri preoccupanti per la Liguria che, con oltre 1000 infortuni in più rispetto al 2020, si posiziona come peggiore regione del nord ovest in questa poco edificante graduatoria. Un dato, tra l’altro, in controtendenza rispetto alle altre regioni di quest’area geografica che hanno visto calare il numero di episodi rispetto allo scorso anno. Numeri che descrivono meglio di qualsiasi parola il motivo per cui la UIL, dall’inizio dell’anno, ha lanciato la campagna “Zero morti sul lavoro”: creare i presupposti per la cultura della sicurezza sul lavoro e azzerare il rischio. Il tema dello sviluppo è stato il vero protagonista dei lavori del pomeriggio, con particolare attenzione alla gestione del PNRR, per la quale occorrono rapidità e coerenza negli interventi. “Sarà fondamentale essere pragmatici e soprattutto attenti alle tempistiche per permettere alla nostra regione di arrivare a competere con il resto d’Europa – ha dichiarato Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria – Il tema delle infrastrutture deve necessariamente occupare la prima pagina nell’agenda regionale: occorrono investimenti in strutture stradali, dall’Aurelia bis alla Gronda, impegni sulle infrastrutture marine, come la diga foranea, e ferroviarie: dalla Pontremolese al Terzo Valico. Queste opere rappresentano un volano economico per il tessuto commerciale e turistico della Liguria, ma occorre fare un passo in più. La Uil Liguria propone infatti l’istituzione di un osservatorio permanente sulla gestione del PNRR per assicurare concretezza e fluidità all’intero processo, coinvolgendo tutte le parti politiche e sociali” Infatti, nonostante le difficoltà causate dal dramma infrastrutturale, i segnali dell’estate appena trascorsa hanno mostrato un ritorno al livello pre pandemico del turismo ligure. Segnale che occorre adeguare la risposta infrastrutturale ma certamente accompagnato da uno sforzo per diminuire il precariato dal settore turistico, nel quale la quasi totalità dei posti di lavoro è ricoperta da lavoratori stagionali. Circa il settore industriale, anche in questo caso, i fondi del PNRR dovranno accompagnare la volontà politica di riportare la Liguria alla propria vocazione storica nel comparto nazionale, attitudine troppe volte dimenticata negli ultimi anni, dalle vicende dell’ex Ilva all’automazione di Leonardo, passando per l’annosa vertenza di Piaggio Aerospace. “Capitolo doverosamente importante è quello della sanità, alla quale il PNRR dedica molte risorse: in tal senso, appare evidente come la fragilità del sistema ligure sia rappresentata dalla mancanza di strutture sul territorio – ha aggiunto Mario Ghini – Ospedali di comunità, Case della Salute e medicina di territorio sono le risposte troppo volte comparse solo sotto forma di promesse, per le quali è necessario pretendere la partenza dei cantieri”. Infine, impossibile dimenticare il ruolo ricoperto dalle persone anziane nella regione anagraficamente più vecchia d’Europa: per trasformare pienamente la terza età in una risorsa attiva, occorre innanzitutto migliorare la sostenibilità sociale richiesta dalle persone più anziane, in termini di servizi, infrastrutture e associazionismo.