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Riforma del catasto. Prima casa: il valore del reddito potrebbe essere affiancato a quello di mercato.

Alfonso Pittaluga, segretario regionale Uil Liguria: “Garantire la protezione sociale sulla fiscalità della prima casa: l’aumento delle rette o l’uscita dalla rete di protezione sarebbe inaccettabile”.

Genova, 23 settembre 2021 – Torna nell’agenda politica la riforma del catasto, un’occasione da non perdere per una misura chiesta dall’Europa che potrebbe significare una maggiore equità fiscale nel Paese se solo i criteri tenessero conto di equità e protezione sociale. “Una riforma attesa da più di 30 anni, dato che l’ultima revisione degli estimi catastali è datata 1989 – spiega Alfonso Pittaluga, segretario regionale Uil Liguria –

Si potrebbe partire da una revisione dei valori vecchi, iniqui e che non corrispondono al reale valore degli immobili, eliminando i paradossi attuali per cui case di pregio nei centri storici hanno rendite catastali basse, mentre immobili situati in periferia e costruiti più recentemente hanno rendite catastali alte”.

L’ultima riforma del catasto è datata 1989, ma tra il 1996 e il 1997 tutte le rendite catastali sono state innalzate del 5%. A partire dal 2005, i Comuni possono chiedere all’Agenzia il “riclassamento” di singoli immobili o di intere aree. “Adesso rispunta la Legge delega di riforma del sistema fiscale e, oggi come allora, le indicazioni sono che i vani catastali lasceranno lo spazio ai metri quadrati –  spiega Alfonso Pittaluga – Il valore di reddito potrebbe essere affiancato da quello medio di mercato, quindi le molte categorie catastali potrebbero essere troppo semplificate. La conseguenza? L’aumento delle rette o di un’uscita dalla protezione sociale. L’impatto non riguarderà solo le tasse che gravano sulla casa, ma anche l’ISEE l’indicatore che consente di ottenere agevolazioni e sconti dalle bollette alle rette per servizi quali asili, mense, Rsa”.

Simulazione su Genova

La Uil Servizio Lavoro Coesione e Territorio ha elaborato alcune simulazioni  prendendo in considerazione i valori OMI ( Osservatorio Mercato Immobiliare) sulle compravendite degli immobili aggiornati al secondo semestre 2020. Il metro di rilevazione è  calcolato su un appartamento  situato in zona semi centrale, mettendo a raffronto tali dati con le rendite catastali medie attuali (A2 e A3) nelle città Capoluogo di Regione.

Una prima casa ai fini del calcolo dell’ISEE aumenterà mediamente di 75 mila euro con punte di 213 mila euro a Roma, di 142 mila euro a Milano e Venezia, 99 ila euro a Trento, 76 mila euro a Palermo. A Genova sulla prima casa l’Isee si attesta intorno ai 69.384 euro, con il nuovo valore di mercato che tocca quota 75.587, ovvero 6.203 di differenza in valori assoluti, pari a una differenza percentuale dell’8,9%. “Questo processo di riforma dovrà significare una diversa e più equa ripartizione del prelievo fiscale sugli immobili – conclude Pittaluga –  Ovviamente, sempre accompagnando questi percorsi ad una lotta quartiere per quartiere all’evasione fiscale sulla tassazione immobiliare italiana che ogni anno produce un minor gettito pari ad oltre 1 miliardo di euro