Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria:
“Garantisce lo Statuto dei Lavoratori: la scelta sul coordinatore Uilm è organizzativa, nessuno ha mai chiesto dimissioni né interruzione delle agibilità sindacali. Anche i sindacalisti devono fare la cassa integrazione quando prevista, anzi: rigettiamo l’idea del possibile privilegio” .
Genova, 22 luglio 2021 – Troviamo alquanto strano e denigratorio nei confronti della UIL e della UILM che si mettano in discussione scelte organizzative che nulla hanno a che vedere con il ruolo e le prerogative delle singole RSU. La Uilm ha solo comunicato a una RSU che non è più il responsabile della UILM all’interno dell’ex ILVA. Inoltre, nessuno della UIL e della UILM ha mai chiesto alle RSU, elette in nome e per conto della UILM, di dimettersi dal proprio ruolo o funzione, nessuno ha tolto agibilità sindacali alle RSU, in quanto queste sono previste, regolate e garantite dalla legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori).
Nessuna regola democratica è stata messa in discussione, né sono stati lesi i diritti delle RSU elette democraticamente dalle lavoratrici e dai lavoratori.
La UIL non si è mai permessa di entrare nel merito delle scelte compiute dalle altre organizzazioni sindacali, per questa ragione pensiamo sia corretto e legittimo avere nei nostri riguardi analogo trattamento.
Sul merito del problema, invece, la Uil non accetta lezioni di stile da nessuno: la scelta di mettere un lavoratore in cassa integrazione è esclusivamente dell’azienda, infatti noi non abbiamo titolo in materia.
Vista la presa di posizione della Rsu, ci pare invece di capire, che i componenti la RSU dell’ex Ilva ritengano che nessuno di loro debba o possa fare la cassa integrazione: questo è un atteggiamento e un’usanza che non ci appartiene e che, anzi, rigettiamo totalmente se applicata da qualcuno. Questo sì che sarebbe irrispettoso nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo che si intendono rappresentare.