Nuove azioni unilaterali al terminal San Giorgio da parte dell’azienda.
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti fanno riferimento a un ordine di servizio che va a modificare, seppur non integralmente, alcune specifiche della mansione del “semoventista”.
“Spiace ancora una volta constatare le difficili relazioni sindacali impostate da questa dirigenza: ogni decisione non viene ne discussa né anticipata, né tantomeno condivisa con i rappresentanti dei lavoratori – dichiarano Fabio Ferretti, Massimo Rossi, Duilio Falvo di Filt Cgil – Fi Cisl e Uiltrasporti – Riteniamo che questo atteggiamento provocatorio e prevaricante nei confronti dei dipendenti non faccia bene a nessuno. Le OO.SS hanno avuto la notizia che ad un lavoratore a tempo determinato non è stato trasformato il contratto”.
Al di là dell’aspetto normativo, che le OO.SS non intendono discutere, i sindacalisti esprimono preoccupazione perché, in piena crisi pandemica, non rinnovare un contratto a tempo determinato risulta sleale da parte di un’azienda che ha potuto proseguire con le attività anche durante il lockdown grazie all’impegno dei lavoratori.
“I dipendenti che hanno messo a rischio la propria salute hanno garantito la produttività e meritano ben altro trattamento – tuonano i sindacalisti – Crediamo infine che l’utilizzo del tempo determinato al Terminal San Giorgio non sia utilizzato correttamente perché l’azienda si serve di uno strumento che rende precaria e difficile la vita lavorativa degli addetti del terminal con ricadute evidenti anche sotto il profilo della sicurezza”.
La via da percorrere è quella sottolineata e rivendicata a più riprese da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: la stabilizzazione del personale.
A breve verrà convocata un’assemblea per fare il punto e riprendere alcuni temi che avevano portato all’apertura dello stato di agitazione al quale si aggiunge l’utilizzo ambiguo del tempo determinato all’interno del terminal.