L’imperiese è in ginocchio a causa del disastro provocato nei giorni scorsi da alluvione e mareggiate e per la Uil la conta dei morti e dei danni è inaccettabile. La legge del consumo del suolo è ferma perché – secondo il Ministro dell’ambiente Sergio Costa – non è ancora stata trovata la sintesi politica, i piccoli paesi hanno difficoltà a progettare interventi per i territori a rischio e, quindi, in questi casi, fare prevenzione appare l’unica e incredibile azione da mettere in campo per far fronte al cambiamento del clima e alle sue ripercussioni su un territorio difficile come il nostro. La conta dei danni continua ad essere triste e inaccettabile per un paese civile: cinque corpi senza nome sono il simbolo dell’incuria e della solitudine in cui piombano i paesi della provincia imperiese di fronte ad eventi calamitosi che si verificano ormai da anni, ma che a questo punto le istituzioni dovrebbero essere in grado di fronteggiare.Chiediamo alla Regione Liguria e al Governo di non lasciare soli i borghi della valle Argentina, di non abbandonare Ventimiglia, di vigilare sui collegamenti con il Piemonte e di attivare tutte le misure possibili affinché le persone più fragili non si trovino ancora da sole davanti al disastro provocato dalle ormai consuete alluvioni autunnali. Chiediamo un incontro con il Prefetto di Imperia per discutere dell’emergenza in corso e di come attivare le misure di sicurezza necessarie affinché questi disastri non debbano ancora verificarsi.
Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria
Milena Speranza, coordinatrice di Imperia per la Uil Liguria
Foto: Secolo XIX