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Un arresto cardiaco al cuore dell’Europa. Uil Liguria e Uiltrasporti chiedono alle istituzioni di garantire la piena operatività dei porti e un piano straordinario che restituisca il suo ruolo primario nel contesto nazionale e internazionale alla Liguria.

In un momento di straordinaria emergenza per la Liguria, ed in particolare per i due poli fondanti l’economia del territorio, ovvero il porto di Genova e quello di Savona, Uil Liguria e Uiltrasporti della Liguria chiedono il massimo impegno dei soggetti istituzionali coinvolti per assicurare la piena operatività di tutti terminal. La gestione delle merci, in entrata e in uscita, deve essere garantita h 24 e deve coinvolgere con massima operatività di tutti i soggetti pubblici e privati. I traffici di Savona e Genova sono più del 50% delle merci in entrata e uscita a livello nazionale. È necessario, inoltre, che in questo momento di emergenza tutti i soggetti coinvolti abbandonino gli interessi particolari e si rimboccano le maniche per dedicarsi agli interessi generaliOccorre,quindi, un piano straordinario nazionale per ripensare a un nuovo modello di Liguria che sappia affrontare le difficoltà derivanti dal dissesto idrogeologico, dalla mancata sicurezza di alcune infrastrutture  e della inefficienza della rete viaria autostradale  che si sta determinando in queste ore.Non possiamo accettare che, nel cuore dell’Europa, si determini questo arresto cardiaco che, di fatto, mette fuori gioco le arterie più importanti. In questo momento, tutto quello che sul territorio dovrebbe generare sviluppo, sta definendo solo grande preoccupazione tra i soggetti sociali ed economici.Mario Ghini, segretario generale Uil LiguriaRoberto Gulli, segretario generale Uiltrasporti Liguria