Non ci sono i soldi per il ribaltamento a mare di Fincantieri né per la Gronda? Si tratta di una distrazione, che già sarebbe grave, o ci sono altre ragioni? Questo governo è nato per non fare aumentare l’IVA, ma allo stesso tempo per logiche inconcepibili sta distruggendo un Paese che, invece, ha bisogno di crescere in termini di investimenti, infrastrutture e nuovi insediamenti industriali.Dopo la vicenda Ilva, arriva la notizia che , nella Legge di stabilità, non ci sono le risorse previste per il ribaltamento a mare di Fincantieri e per l’avvio della Gronda: questa è, purtroppo, la dimostrazione plastica del pressappochismo di questo governo. Oltre a queste notizie, che già da sole sono drammatiche, assistiamo ad una situazione complessiva della Liguria che definire drammatica è poco: i riflessi negativi sull’occupazione sono devastanti. Genova è tra le prime città che usufruisce della cassa integrazione, un chiaro indice di mancata crescita e di arretramento. Per non parlare della ricostruzione del ponte Morandi, ad oggi non abbiamo certezze sulla riconferma del personale assunto a tempo determinato nei vari settori dei servizi, a partire dalla Polizia Locale. La tanto proclamata “Agenzia per il controllo delle Infrastrutture stradali e ferroviarie”, annunciata in pompa magna nel Decreto Genova, è ancora lettera morta, come lo sono gli interventi e gli investimenti in Valpolcevera che non riescono a partire. Non ci interessa partecipare al gioco dell’attribuzione di responsabilità, non siamo interessati a parteggiare per questo o l’altro schieramento, il sindacato intende solo chiedere al governo una politica di rilancio del territorio seria e immediata. Alla Regione e ai Comuni Liguri chiediamo di iniziare a far sentire forte la voce dei cittadini, senza strumentalizzazioni a vantaggio della propria campagna elettorale in atto da tempo. La Uil chiede sviluppo, lavoro e crescita, che sono temi essenziali per poter produrre benessere e occupazione. Alle istituzioni ribadiamo: basta minacciare, un giorno sì e l’altro pure, di scendere in piazza! Le invitiamo, invece, a lavorare insieme a noi per il rilancio del territorio e per riportare in Liguria nuova imprenditorialità e nuove attività commerciali e industriali.