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Sciopero dei lavoratori del contratto energia-petrolio Sciopereranno i lavoratori di tutto il settore presente sul territorio genovese con la Sede ENI e i suoi depositi di Genova Porto e Pegli, del costiero di ESSO e Carmagnani, la Raffineria IPLOM e il Centro di SNAM a Teglia.

Per giovedì 4 luglio è stato indetto a livello nazionale da Uiltec Uil – Femca-Cisl – Filctem-Cgil lo sciopero dei lavoratori afferenti al contratto energia e petrolio che  riguarda circa 37 mila addetti a livello nazionale. Il contratto è scaduto lo scorso 31 dicembre ma  dopo 6 mesi di trattative ci troviamo oggi  in una fase di stallo dovuta alle ingiustificate pretese delle controparti datoriali, tese a confutare il modello contrattuale e le condizioni previste  e condivise  nell’accordo interconfederale Cgil Cisl Uil e Confindustria del 9 marzo 2018. Confindustria energia, contravvenendo ai modelli in essere e smentendo quanto già definito nel rinnovo del precedente contratto, tende ad un ingiustificabile riduzione del salario di riferimento, a un contenuto aumento economico non in linea con i più che positivi andamenti del settore. Tale atteggiamento potrebbe  condizionare anche i futuri rinnovi contrattuali del settore elettrico e gas acqua, anch’essi scaduti e in fase di trattativa. Confindustria energia rifiuta  le richieste sindacali in tema di partecipazione, miglioramento delle condizioni di sicurezza, regolamentazione dell’appalto attraverso norme di tutele dei diritti e di continuità occupazionale, miglioramento delle norme per l’assistenza ai minori ed ai congiunti bisognosi.Per questi motivi le organizzazioni sindacali nazionali di categoria e la delegazione trattante hanno deciso di rompere gli indugi e proclamare lo sciopero del settore che si asterrà dal lavoro per l’intera giornata del 4 luglio.Sciopereranno i lavoratori  di tutto il settore presente sul territorio genovese con la Sede ENI e i suoi depositi di Genova Porto e Pegli, del costiero di ESSO e Carmagnani, la Raffineria IPLOM e il Centro di SNAM  a Teglia.Sarà comunque garantito, come sempre, il presidio di sicurezza degli impianti. Siamo decisi a far sentire la nostra voce per rivendicare il diritto di rinnovare un Contratto Nazionale  di un settore  che  ha un notevole ritorno economico, sbandierato sulla stampa con alti dividenti agli azionisti  ma rinnegato ai tavoli di trattativa quando tale ricchezza deve essere  ridistribuita ai lavoratori.Chiediamo a gran voce la riapertura di un  tavolo di  trattativa serio e concreto partendo da un  chiarimento sulle reali intenzioni delle controparti e volto al rinnovo del  contratto  di un settore importante per tutto il Paese. 

Elisabetta Colli, Segretaria regionale Uiltec Liguria